Rimedi naturali contro la depressione potrebbe essere possibile se è in forma molto leggera perché la depressione è un disturbo psichiatrico che viene descritto nel DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali).
Infatti la depressione ha un impatto pesante con la vita delle persone che ne soffrono dove anche i fattori genetici assumono una certa importanza perché i figli di genitori depressi sono maggiormente a rischio per la depressione
La depressione è un disturbo dell’umore o affettivo e spesso si presenta nei pazienti attraverso varie fasi dove i periodi depressivi si alternano a quelli dove l’umore è normale.
Oltre a questo vediamo che la depressione è una malattia con un decorso piuttosto lungo e che si può presentare in vari momenti della vita e con varie gravità e intensità e, quindi, possiamo averne di varie forme.
Tipi di depressione
- Episodio depressivo che è la forma più comune che può verificarsi in maniera rapida o più lenta e ha un decorso di diverse settimane e mesi e la persona avrà ulteriori episodi depressivi nella sua vita (disturbo depressivo ricorrente).
- Depressione reattiva che si sviluppa per un trauma come un lutto, un amore che finisce, un licenziamento o un forte stress, la cui reazione è eccessiva per quell’evento.
- Depressione mascherata che ha dei disturbi somatici di vario tipo spesso sottovalutati.
- Depressione post parto è un disturbo dell’umore che colpisce le partorienti, nel 10/15% delle donne dopo il parto ma anche dopo parecchi mesi se non anni nei casi più gravi.
- Depressione giovanile è una malattia di tutto il corpo, infatti uno studio svedese segnala molti sintomi somatici nei ragazzi depressi che vanno dai 5 ai 19 anni con vari disturbi che vanno dall’autolesionismo all’obesità, a problemi gastrointestinali o respiratori.
- Depressione senile (depressione involutiva) nelle persone anziane tra i 60 e i 70 anni, ed è un disturbo sempre più presente che richiede interventi multidisciplinari perché compare con disturbi somatici, oltre i classici disturbi della depressione come tristezza, isolamento sociale, perdita di interessi.
- Disturbo affettivo bipolare (disturbo maniaco-depressivo) che ha due forme : bipolarismo I dove i pazienti soffrono sia di episodi depressivi ,dopo un episodio depressivo, sia maniacali caratterizzati da iperattività, irrequietezza, loquacità e sonno disturbato e quando il paziente è in questa fase crea problemi anche nell’ambito sociale, sessuale e economico.
- Se i sintomi maniacali sono meno pronunciati e non comportano pesanti problemi psicosociali, sono ipomaniacali e se presenta depressione viene diagnosticato un disturbo bipolare II.
La depressione psicotica o delirante porta il paziente ad avere idee false e qualche volta, allucinazioni e le sue convinzioni sono focalizzate sui sentimenti di colpa verso la sua famiglia in maniera esagerata come se fosse colpevole di disastri finanziari.
Potrebbe anche essere convinto di avere una grave malattia, incurabile e spesso questi pazienti hanno bisogno di ricoveri psichiatrici per la gravità del disturbo a elevato rischio di suicidio.
Abbiamo anche la depressione stagionale che gli inglesi chiamano SAD (Seasonal Affective Disorder), dove i cambiamenti di umore sono nell’autunno e in inverno con meno luce ed è stata collegata ad uno squilibrio biochimico del cervello per meno luce solare. Di solito con il giusto trattamento e con il cambiamento stagionale, le persone guariscono.
Cause della depressione
Possiamo dire che le cause della depressione riguardano l’aspetto psicologico e quello biologico dove si notano persone che sono particolarmente predisposte ad avere disfunzioni nella trasmissione di alcune sostanze come i neurotrasmettitori (serotonina, dopamina e noradrenalina) e ormoni.
Questi neurotrasmettitori sono anche coinvolti nel controllo dell’umore, nel ciclo sonno-veglia, nelle attività sessuali, nell’aggressività e nell’appetito e la vulnerabilità della persona, e dal punto di vista psicologico, la persona può avere una tendenza alla depressione attraverso esperienze e comportamenti familiari.
Come abbiamo visto la depressione potrebbe esprimersi attraverso sintomi fisici, cioè psicosomatici come se cercasse di negarla, di mascherarla non manifestandosi nella classica forma di umore basso, stanchezza e autosvalutazione ma con espressioni corporee.
Per di più, a negare la depressione, può essere il contesto familiare che respinge l’idea che un suo membro possa avere un problema psichico o potrebbe essere innanzitutto proprio chi ne soffre che si sente debole e con la paura di essere giudicato dagli altri.
E’ fondamentale riuscire ad accettare la realtà della depressione non solo per riconoscerla ma anche per mettersi nella condizione di curarsi in maniera più ampia e specifica dove oltre la cura medica ci possono essere altre terapie che possono aiutare, come la psicoterapia, la fitoterapia e altre terapie corporee come il Training Autogeno, sempre sotto controllo medico.
Rimedi contro la depressione
Guarire dalla depressione può essere possibile con numerose cure e rimedi contro la depressione, visto come sono vari e più o meno gravi i tipi di depressione, dove la volontà e la collaborazione del paziente e, se necessario, quella dei familiari diventa fondamentale.
Infatti la terapia farmacologica per i pazienti che sono in uno stato depressivo profondo hanno la possibilità di utilizzare vari farmaci come:
- Stabilizzanti dell’umore come il litio e ultimamente una nuova molecola, l’agomelatina la cui struttura molecolare è simile alla melatonina.
- Antidepressivi triciclici quando la depressione è di media e grave rilevanza con patologie somatiche.
- Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) che hanno meno effetti collaterali ma non abbastanza efficaci nelle forme più gravi.
- Inibitori della ricaptazione della noradrenalina e della dopamina.
- Inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina.
- Inibitori delle monoaminossidasi (IMAO) che potrebbero causare effetti collaterali.
Questo fa capire l’importanza della scelta del farmaco e di quanto sia necessario che la cura sia seguita da un bravo specialista in psichiatria magari associando un sostegno di psicoterapia che potrebbe aiutare il paziente ad accettare le cure e migliorare la visione della sua vita.
Rimedi naturali contro la depressione
La medicina alternativa può essere un rimedio naturale contro la depressione quando si tratta di una patologia di lieve entità dove oltre ad usare una dieta conveniente ricca di vitamine del gruppo B, semi di vario tipo o salmone, frutta e cereali , ci sono vari infusi come la viola mammola, verbena o camomilla e valeriana.
Oltre a questo la fitoterapia usa molto contro la depressione l’iperico (Hypericum Perforatum) che inibisce la ricaptazione di noradrenalina e serotonina, ed è conosciuta come l’erba di San Giovanni.
Questa pianta erbacea la troviamo a giugno in pianura, in collina o nei pascoli montani in Europa, Africa e Nord America, e ha dei fiorellini gialli che hanno nella parte inferiore dei petali dei forellini neri che, se sfregati, tingono le mani di rosso.
C’è una leggenda che racconta che se i fiori vengono raccolti nella notte del 24 giugno, giorno di San Giovanni, avrebbero proprietà magiche perché scacciano i “demoni del male” dal corpo e dallo spirito.
Le virtù curative che la fitoterapia attribuisce all’iperico sono di essere un antidepressivo indicato quando ci sono stati di ansia, agitazione o disturbi gastroenterici o difficoltà di addormentamento.
Oltre a questo aumenta i livelli di serotonina e modula la secrezione di melatonina, rendendolo utile nell’insonnia e sul piano fisico, ha proprietà immunostimolanti, antinfiammatorie, antibiotiche, antivirale e antidolorifiche.
Teniamo conto che proprio per la sua potenza può interagire con numerosi farmaci aumentandone o annullandone l’effetto in maniera disastrosa e rischiosa specialmente in caso di antidepressivi IMAO, anticoagulanti, farmaci cardiaci, antistaminici, anfetamine, immunosoppressori e soprattutto la pillola anticoncezionale.
Oltre a questo potrebbe dare allergie, fotosensibilità, problemi ipertensivi e non deve essere usato in gravidanza o allattamento.
Oltre a questo, dobbiamo renderci conto che la depressione è una malattia con differenze sostanziali e connessa a molteplici fattori ed è importante valutare la gravità di quella particolare depressione per rivolgersi a specialisti medici o psicoterapeuti per cure adeguate.
Medicina alternativa e psicologia
Le medicine alternative negli ultimi tempi si sono molto affermate e nel 2013 erano quasi cinque milioni gli italiani che si rivolgevano alle terapie alternative come l’omeopatia che secondo l’ISTAT resta la più diffusa.
Infatti vedendo questo diffondersi e l’interesse che hanno provocato, la psicologia si è chiesta quali erano i fattori che spingevano le persone a favorire questo tipo di pratiche in opposizione alla medicina classica.
Perché la gente preferisce curarsi così, oltretutto a proprie spese? Cosa ottengono questi pazienti?
Naturalmente, parlando della propria salute le motivazioni per sperimentare varie soluzioni alternative sono favorite dalla diversità di approccio e di probabile mancanza di effetti collaterali che pratiche come omeopatia, fitoterapia o agopuntura hanno.
Proprio per queste terapie alternative sono nate molte polemiche con la medicina tradizionale e la medicina non convenzionale che considera una visione olistica che unisce corpo e psiche come la medicina psicosomatica.
Medicina psicosomatica
La medicina moderna ha sempre più rafforzato la tendenza a separare nettamente gli aspetti fisici da quelli mentali dimenticando quanto gli antichi avessero capito lo stretto legame tra corpo e mente come fa la medicina psicosomatica.
Fu nei primi anni cinquanta che con i lavori di Franz Alexander ci fu la ricomposizione dell’unità psicofisica dell’uomo proponendo concetti che potessero cogliere allo stesso tempo gli aspetti organici e psichici e negli anni successivi i modelli interpretativi ebbero contributi importanti da Reich, Cannon, Boss, Freud e Jung.
Quindi la medicina psicosomatica, mettendo in relazione la mente con il corpo, cioè la sfera emozionale e affettiva con il disturbo portato dal corpo, cerca di individuare e capire che tipo di influenza quell’emozione ha esercitato sul fisico.
Infatti le tecniche proposte al paziente sono di aiutarlo ad interagire con il proprio corpo per affrontare i blocchi emotivi attraverso una pluralità di approcci che vanno dalla psicoterapia alla distensione immaginativa o al training autogeno.
Inoltre la psicoterapia agirà sullo spettro psicosomatico della persona, non soltanto con l’eliminazione del sintomo, ma arrivando alla guarigione del suo nucleo centrale malato.
Terapie alternative
Le terapie alternative alla medicina ufficiale sono:
- Omeopatia, dove osserviamo il rapporto tra psicologia e medicina alternativa e dove viene data molta importanza alla comprensione di quello che succede nel nostro corpo ma anche nella mente, ossia l’unione anima e corpo, entità inscindibili
- Naturopatia che comprende la fitoterapia, aromaterapia, cristalloterapia, e tutto ciò che deriva dalla natura come fiori, erbe o minerali.
- Ayurvedica dove anche in questa antica medicina indiana la salute è un equilibrio tra fattori fisici, psicologici e ambientali.
- Agopuntura che è riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ed è una delle pratiche della medicina cinese per ristabilire il corretto fluire dell’energia vitale inserendo in specifici punti del corpo degli aghi.
- Le manipolazioni del corpo: chiropratica, yoga, reflessologia, shatsu, ipnosi, osteopatia.
Terapie alternative: attenzione
Non sempre tutto quello che è naturale fa bene e non sempre ci fa ottenere i risultati sperati per cui è importante essere attenti e cauti per vagliare bene cosa fare usando le terapie alternative dove ogni approccio dovrebbe integrarsi nelle pratiche neuroscientifiche e psicologiche.
Inoltre sottoporsi a terapie alternative può avere gravi conseguenze di natura fisica e psicologica e l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha pubblicato una descrizione dei rischi fisici e psicologici derivanti dalle terapie alternative non verificabili da metodologia scientifica.
Bisogna armarsi sempre di spirito critico, di tempo e energie per verificare, attraverso studi o persone affidabili, se la terapia che abbiamo scelto è valida e adatta al problema che abbiamo.
Come è stato detto le conseguenze negative possono essere sia fisiche che psicologiche e su questo ultimo punto l’avvertimento è di prestare particolare attenzione a tutte quelle tecniche manipolative che riguardano il “toccare il corpo” come shatsu, osteopatia, fisioterapia o kinesiterapia.
Quando c’è contatto fisico in una terapia, un aspetto da non trascurare è la sessualità che, usando un canale così forte e coinvolgente come quello fisico, può far emergere sentimenti erotici e sessuali sia nel paziente che nell’operatore.
E’ importante che l’operatore sia molto consapevole di quello che può crearsi a livello di transfert e controtransfert con la persona che sta manipolando, che sia in grado di contenere e di non “agire” eventuali sentimenti di natura sessuale.
Da quanto è stato messo in evidenza, è fondamentale che l’operatore abbia una buona preparazione personale, oltre al suo training teorico e tecnico, che gli permetta di confrontarsi con i suoi processi corporei e emozionali.
Effetto placebo
L’effetto placebo cos’è? Come funziona? L’effetto nocebo invece cos’è? Che effetti producono?
L’effetto placebo è un esito dovuto alla suggestione che sostanze o terapie mediche “finte”, innocue agiscono positivamente sulla persona.
Questi farmaci “finti” producono un miglioramento della salute del paziente dovuto alla convinzione, da parte del paziente, che otterrà un effetto positivo e curativo con qualcosa che, nella realtà, non ha nessun risultato, non dipende dall’attività biologica di quella sostanza che sta prendendo.
Da alcune ricerche sembra che il placebo abbia effetti anche quando il paziente sa che la sostanza che gli viene data non ha alcun potere farmacologico e agisce specialmente nel trattamento del dolore, come se la convinzione che possa aiutare, fosse sufficiente a attivare dei circuiti cerebrali responsabili dell’abbassamento del dolore.
Naturalmente per ottenere questa suggestione ci deve essere anche un rapporto tra medico e paziente di grande stima, fiducia e empatia.
Quindi se dal punto di vista psicologico il paziente reagisce positivamente al placebo, è dovuto al suo sistema nervoso che libera sostanze endogene autocurative come le endorfine o altri neurotrasmettitori e anche il sistema immunitario ne viene profondamente influenzato.
D’altra parte, almeno per il dolore il placebo, dal punto di vista neurofisiologico, non è un intervento inattivo perché se la convinzione è che quella pillola, anche se non è un farmaco può aiutare, questo induce ad attivare i circuiti cerebrali responsabili della riduzione del dolore.
L’effetto placebo è influenzato da vari fattori come:
- Sapere di esperienze precedenti che hanno avuto esiti positivi.
- Sembra che sia più efficace se si prendono due capsule invece di una e un placebo iniettabile invece di orale è più proficuo.
- In caso di depressione o ansia il colore della compressa, come il verde o l’azzurro aiutano di più.
- La risposta al placebo sembra influenzata positivamente anche dal grado di scolarizzazione.
- Componenti genetiche dove ci siano dei neurotrasmettitori cerebrali che inducono l’effetto placebo.
Indubbiamente l’effetto placebo potrebbe spiegare l’efficacia della medicina alternativa come ad esempio l’omeopatia, che non risulterebbe completamente negativa e inutile per il paziente.
In conclusione possiamo dire che la medicina convenzionale dovrebbe imparare dalla medicina alternativa, che dedica una profonda attenzione al rapporto medico paziente, la possibilità di determinare un effetto terapeutico positivo dovuto, oltre alle terapie convenzionali, anche al giovamento dell’effetto placebo.
Effetto nocebo
Per effetto nocebo si intende la comparsa di un sintomo dovuto alle aspettative negative del paziente, o indotto anche da aspetti verbali che recepisce come negativi da parte del medico, e che innescano uno stato d’ansia anticipatoria che induce il paziente a percepire informazioni e aspettative solo negative che fanno aumentare i sintomi.
Infatti il paziente mette in atto un meccanismo psicologico che gli fa vivere come avverso un sintomo prodotto dalle sue aspettative negative che dipendono da vari fattori come le esperienze passate o dal contesto terapeutico che sente come dannoso, indisponibile e malevolo.
Inoltre l’effetto nocebo si instaura quando nel paziente manca la fiducia nei confronti del personale sanitario, delle strutture a cui si rivolge, dei medici e dei farmaci che gli vengono prescritti non ottenendo alcun miglioramento.
Il modo di dire “effetto nocebo” esprime un evento avverso non imputabile alla farmacologia, ma elaborato dalle aspettative negative del paziente ed è stato creato per contrastare il significato positivo di “effetto placebo” che è l’opposto.
“L’uomo ha ricevuto dalla natura la capacità di distruggere la salute e quella di preservarla”
Paracelso