Sappiamo che anche le relazioni possono essere o diventare tossiche e produrre dolore facendo soffrire le persone e la cui sofferenza potrebbe essere giustificata quando è dovuta ad un rapporto d’amore che finisce, ma che diventa patologica quando dura da tutto il tempo della relazione.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “le relazioni sociali“
In effetti tutti noi sentiamo che esistono aspetti di dipendenza “sana”, nelle relazioni amorose dove l’altro ci fa sentire felici dandoci piccole attenzioni o abitudini che diventano importanti per la coppia ed è il punto di forza e di completezza della relazione.
Tutto questo avviene in un contesto dove i partner mantengono un’autonomia personale e una capacità critica che li mette in una posizione di parità l’uno con l’altro, mentre nelle relazioni tossiche il modo di prevalere sull’altro diventa una specie di sfruttamento emotivo con la perdita dell’indipendenza e della libertà di scelta.
Viene da chiedersi: perché quando si vive una relazione tossica, nonostante la sofferenza, non la si abbandona?
Probabilmente perché le persone che hanno questi legami devono riempire i buchi di sofferenze dovute alla solitudine originata in specifiche carenze infantili con vissuti di abbandono e rifiuti che le portano a diventare dipendenti affettivi disposti ad accettare e mantenere relazioni tossiche umilianti.
Possiamo riconoscere le relazioni tossiche?
Se c’è la tendenza nella coppia ad affidare al partner tutte le decisioni pensando che lo fa sicuramente meglio di voi, significa che non vi sentite all’altezza e, di conseguenza, il rapporto risulterà squilibrato nuocendo alla coppia e al singolo, e potrebbe far diventare il rapporto una relazione tossica.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo sulla “crisi di coppia come risolvere i problemi“
Quali sono i segnali per riconoscere una relazione tossica?
- La dipendenza affettiva che si verifica con un attaccamento esagerato dove la persona dipende patologicamente da un’altra (partner, genitori, figli) per mantenersi in un buon equilibrio psicologico.
- Non riesce a sopportare i momenti di separazione in modo sereno ma ha delle “crisi di astinenza” non riuscendo ad elaborare la lontananza.
- Pur di evitare tutto questo diventa ricattabile e rinuncia ai propri interessi in qualsiasi campo della sua esistenza come lavoro, amicizie o valori etici perdendo così la sua identità.
- Da quali partner sono attratti? Sicuramente da persone narcisiste che li controllano e incarnano quella che loro sentono come sicurezza e perfezione e nel quale vorrebbero fondersi.
- Ed ecco che interpretano questi partner come la loro salvezza che li aiuterà a dimenticare la sensazione di solitudine e di abbandono diventandone i fedeli servitori, adorandoli e gratificandoli per avere un consenso che non arriverà mai.
Cos’è il Gaslighting?
Il Gaslighting si crea quando una persona cerca di minare e dubitare della propria salute mentale qualcuno, manipolandolo e peggiorando la sua dipendenza affettiva e la sua bassa AUTOSTIMA.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “come aumentare l’autostima“
Questa parola viene presa da un film del 1944 intitolato “Gas Light” dove un marito fa credere alla moglie che l’abbassamento della luce e del gas sono solo frutto della sua fantasia, per renderla così, convinta di essere pazza.
Il risultato che cerca il gaslighter è di riuscire a manipolare l’altro facendolo dubitare delle sue azioni e dei suoi pensieri, così può mantenere il potere e il controllo sulla sua vittima con varie tattiche che può attuare perché l’altra persona ha poca autostima, confondendola e disorientandola.
La vittima attraverso frasi che le vengono dette in continuazione, tipo: ”Ti stai immaginando le cose, sei pazza/o, non è vero, sei paranoico/a, non stai bene, non è mai successo” si convince di essere mentalmente instabile.
Naturalmente possiamo renderci conto che questi comportamenti anche non basandosi su violenza fisica, sono abusanti e violenti e lasciano segni psicologici profondi non aiutando la persona più debole ma, anzi, facendola peggiorare nella ricerca di continue approvazioni essendo costantemente criticata e incolpata.
Paolo Crepet afferma che:”Amare bene non è semplice, ma costruire una relazione sana e soddisfacente è possibile e realistico. Ci vuole l’impegno e la volontà di scegliersi ogni giorno, per quelli che si è, nel rispetto reciproco delle proprie individualità. E poi non deve mancare l’entusiasmo, il desiderio e l’onestà per costruire un rapporto che ci renda appagati e sicuri emotivamente”.
Il Gaslighting c’è anche al di fuori della relazione di coppia?
Indubbiamente il fenomeno del gaslighting non lo troviamo solo all’interno delle relazioni tra partner ma anche in quelle amicali, di lavoro e familiari.
Notiamo che nel rapporto genitore e figlio si può creare una dinamica dove anche inconsapevolmente, un genitore continua a relazionarsi con i figli in maniera autoritaria non lasciandoli maturare e crescere autonomi ma imponendosi e non facendoli accedere alla fase adulta.
Il genitore autoritario e iperprotettivo si convince che lo fa per il bene del figlio, ma lo rende passivo e non autonomo con desideri e capacità proprie, e non lo riconosce come soggetto con responsabilità adulte ma gli infonde forti sensi di colpa se non soddisfa l’autorità genitoriale in maniera assoluta.
Quali sono le “strategie” del gaslighting?
Il gasligther ha un obiettivo che è quello di rendere la sua vittima completamente dipendente da lui, riuscendo a trovare i lati deboli che lui può, con abilità riuscire a manipolare a suo vantaggio.
In effetti non sopporta che la vittima sia in disaccordo con le sue idee e la convince che deve fidarsi e affidarsi solo a lui perché non può nemmeno avere fiducia in se stessa, dei suoi giudizi e delle sue decisioni essendo troppo fragile e sensibile, ottenendo così il completo controllo e la completa dipendenza.
La vittima, quindi, passerà attraverso varie fasi di disorientamento dovuto a comportamenti comunicativi caratterizzati da lunghi silenzi o giudizi risentiti da parte del suo persecutore, anche quando si difende cercando il dialogo che, però, non ottiene e così cade in depressione con la convinzione che il manipolatore abbia ragione e che lo fa per il suo bene.
Il gaslighter riesce a creare una relazione tossica dove la vittima diventa sempre più incerta e confusa sulla percezione della realtà, con gravi conseguenze sulla sua autostima e sulle sue certezze e dove vede, purtroppo il suo carnefice come portatore di autorità, saggezza e che solo con lui ha la possibilità di avere una crescita personale.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo sulla “insicurezza“
Come accorgersi di queste manipolazioni?
E’ difficile rendersi conto di avere una dipendenza affettiva così forte anche perché ci si vergogna di ammetterlo ma, stando attenti è possibile cogliere su se stessi i segnali indicatori come:
- Non essere mai sicuri di poter esprimere le proprie opinioni.
- Essere sempre d’accordo con il partner, il genitore o l’amico.
- Sentirsi infelici e nasconderlo a tutti per non dare spiegazioni sulla realtà che si vive.
- Non riuscire a prendere delle decisioni, anche le più semplici.
- Sentire sbagliato tutto quello che facciamo.
I mesi trascorsi nei vari lockdown e la paura prodotta dal Covid hanno sicuramente complicato e aumentato i disagi delle relazioni tossiche, ma hanno anche dato la possibilità, per chi era costretto alla lontananza, di verificare quanto possa essere “sano” e felice il suo rapporto di coppia.
Indubbiamente è difficile e doloroso diventare consapevoli di avere una dipendenza affettiva o una relazione tossica che fa stare male anche perché, essendo una dipendenza, ha dei sintomi di astinenza come ansia o panico se si cerca di uscirne.
Scrive Selvaggia Lucarelli nel suo libro: ”Crepacuore: storia di una dipendenza affettiva”:
“Quando non eravamo insieme sentivo uno strano disordine emotivo, una specie di febbre, di sete che dovevo placare. Vivevo le mie giornate senza di lui come un intervallo, una pausa dell’esistenza. Mi spegnevo, in attesa di riaccendermi quando lo avrei rivisto. Ero appena diventata una giovane tossica, convinta, al contrario, di aver colmato quella zona irrimediabilmente cava della mia esistenza”.
Sicuramente chi vive in disagi di questo tipo ha bisogno di essere aiutato ad uscirne con un lungo percorso di psicoterapia per diventare una persona autonoma che riesce a rendersi conto di quanto vale, aumentando la sicurezza e specialmente l’autostima anche per non ricadere nella stessa trappola.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo sulla “psicologia e psicoterapia“
Truffe d’amore
Truffe sentimentali, truffe d’amore: eccoli gli ambigui tranelli che non danneggiano solo il portafoglio ma soprattutto la sfera sentimentale e emotiva delle vittime sfruttando le persone con particolari fragilità, suggerendo una specie di finta storia d’amore online.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Facebook e altri social: dove l’inganno sono amici virtuali e solitudine reale“
Vediamo che ci sono sempre più persone, specialmente donne, che hanno bisogno di affetto e attenzioni per cui diventano vittime di vere e proprie organizzazioni di truffatori che tendono tranelli attraverso inganni amorosi distruggendo psicologicamente le vittime.
Queste truffe d’amore creano molta sofferenza, sono distruttive e producono traumi e danneggiamenti esistenziali provocati dalle menzogne sentimentali che vengono dette abusando e plagiando le persone che ci cascano.
Purtroppo sono tutte basate sull’inganno per creare l’illusione di un innamoramento a distanza con richieste di denaro attraverso veri e propri ricatti emotivi.
In ambito internazionale le truffe d’amore sono conosciute come “Romance Scam” o “Love Scam” e sono particolari cyber-truffe, specialmente via Internet, per ottenere denaro prospettando alla vittima progetti di vita di coppia futura.
La Federal Trade Commission (FTC)
La Federal Trade Commission (FTC) americana, che protegge i consumatori, comunica che i truffatori sentimentali stanno riuscendo ad ottenere soldi più che mai essendo riusciti a prendere alle vittime più di 300 milioni di dollari nel 2020 e sappiamo che in Italia sono state raggirate, da falsi corteggiatori sui social almeno 2.000 donne vittime di queste manipolazioni.
“I truffatori creano profili online attraenti per sedurre le persone, spesso prendendo immagini dal web e usando nomi inventati. Alcuni fanno un passo avanti e assumono l’identità di persone reali.
Una volta stabilito il contatto online, inventano motivi per non incontrarsi di persona. La pandemia ha reso tutto ciò più facile e ha ispirato nuovi colpi di scena alle loro storie, con molte persone che hanno riferito che il loro cosiddetto corteggiatore ha affermato di non essere in grado di viaggiare a causa della pandemia. Secondo quanto riferito, alcuni truffatori hanno persino annullato i piani del primo appuntamento a causa di un presunto test COVID-19 risultato positivo”.
Non dobbiamo pensare che le vittime siano solo donne tipo: ”casalinghe disperate”, ma anche professioniste, insegnanti e anche uomini, come abbiamo letto nella triste storia dove è andato a finire l’ex giocatore Roberto Cazzaniga che ha dato soldi (sembra 700mila euro in 15 anni) ad una donna che si era spacciata con il nome di una super modella.
Truffatori online
I truffatori online creano falsi profili per adescare le loro vittime sui vari media o su siti d’incontri, fingendosi innamorati della persona caduta in trappola e per adescarle spesso si presentano come top manager, piloti o militari spesso in missione con professioni legate all’immaginario romantico piene di avventure e fascino.
Cercano di guadagnare la fiducia della vittima e, quando ci riescono, cominciano a farsi corrispondere somme di denaro richiesto tramite circuiti di trasferimento di denaro internazionali (Western Union, MoneyGram) o bonifici su conti esteri o ricariche di carte di credito spesso intestate a prestanome.
Quali trucchi mettono in atto?
- Costruiscono la relazione via Skype o WhatsApp manipolando la fiducia e il comportamento della vittima.
- Quando danno un appuntamento inventano le scuse più disparate per non andarci e farsi mandare denaro dicendo che sono ammalati o che hanno subito una rapina durante la partenza.
- A questo punto se la vittima non vuole sborsare denaro la minacciano spacciandosi per autorità o avvocati.
Cosa posso fare?
- Segnalare alla polizia la truffa al più presto.
- Non sentirsi in colpa perché può capitare anche alle persone più istruite e intelligenti.
- Interrompete tutti i canali dove il truffatore/truffatrice vi può contattare.
- Non prendere in considerazione degli aiuti online per recuperare il denaro.
- Confidarsi con amici e famiglia fa bene e può aiutare.
- Chiedere un aiuto psicologico ad una psicoterapia che possa rafforzare, ridare fiducia e elaborazione per non cadere più in situazioni del genere.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo sulla “psicologia e psicoterapia“
Crepacuore
Si chiama “Sindrome del cuore spezzato o infranto” ed è causata da un forte stress emotivo, un dolore per un amore perduto, per un’amicizia finita o deludente che viene vissuta in maniera molto pesante dalla persona e colpisce prevalentemente le donne.
Anche il COVID ha fatto la sua parte colpendo la sfera psicologica e coinvolgendo le persone con tutta una serie di patologie e complicazioni anche dopo la malattia, dove gli esperti psichiatri e psicologi vedono un aumento dei deliri in questa malattia così oscura.
La sindrome del cuore spezzato o sindrome di Takotsubo consiste in una sofferenza cardiaca temporanea che riproduce i sintomi tipici dell’infarto, una cardiomiopatia da stress dove il dolore delle persone coinvolte si manifesta in maniera psicosomatica attraverso il corpo.
Quali possono essere le situazioni stressanti che si presentano nella sindrome di Takotsubo?
- Divorzio o separazione
- Diagnosi di una grave malattia
- Morte di una persona cara
- Grosse somme di denaro che vengono perse o vinte
- Incidenti come fratture, attacchi d’asma o interventi chirurgici
- Problemi finanziari da perdita del lavoro
Il crepacuore dovuto all’amore perduto o alla mancanza d’amore fa parte della vita e può sempre insegnarci qualcosa per conoscerci meglio perché la vita è imprevedibile e ci può portare a nuove scoperte, a nuovi traguardi, a scoprire persone vicine a noi che ci vogliono bene e che ci possono aiutare ad uscire dalla tristezza.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “come dimenticare un’amore“
Bibliografia
Gli incontri sbagliati. I volti dell’amore, Paolo Crepet, Mondadori
Donne che amano troppo, Robin Norwood, Feltrinelli
L’arte di amare, Erich Fromm, Mondadori
Gaslighting, Mary Perlman, Italian Edition
Crepacuore, Selvaggia Lucarelli, Rizzoli
Foto
Pexel burak kostak
Pexel Olya Kobruseva
Pexel freestocks.org
Foto di PeterDenovo Photography