I disturbi da dolore sessuale (Dispareunia) sono dolori che la donna prova nell’area vaginale e pelvica durante l’atto sessuale, che così risulta spiacevole.
Il dolore durante la penetrazione influenza anche il rapporto sessuale delle coppie allontanandole dalla sessualità e dall’intimità e diminuendo il desiderio.
La risposta negativa data dai dolori sessuali la ritroviamo infatti in tutte le fasi del rapporto sessuale, che sono desiderio, eccitazione e orgasmo.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Desiderio e attrazione sessuale”
Prima di leggere l’articolo vi consiglio di guardare questo mio brevissimo video dove vi parlo del dolore durante la penetrazione:
Il dolore che si avverte durante la penetrazione dovuto a dispareunia può essere dovuto a cause fisiche come:
- Infezioni vaginali
- Endometriosi
- Vulvodinia
Per di più è possibile avere una componente psicologica del dolore così forte che, eliminate le cause fisiche, può restare la “memoria” del dolore che intacca il piacere sessuale.
Dobbiamo renderci conto che in Italia non c’è una cultura medica attenta e rigorosa per quello che riguarda il dolore psicologico durante i rapporti e tutto ciò che è correlato ai disturbi sessuali.
Dolore sessuale femminile
I dolori sessuali femminili rientrano nelle disfunzioni sessuali che producono difficoltà nella penetrazione per cui le donne evitano sessualità e intimità.
Sappiamo che le donne in età fertile che ne soffrono sono il 15% e in menopausa il 44%, anche se molte hanno paura e vergogna a confessarlo e non lo dicono a nessuno, nemmeno al loro ginecologo.
Il Disturbo da Dolore Genito-Pelvico e della Penetrazione (DGP-P) viene classificato dal DSM-5 come una disfunzione sessuale che produce questi problemi:
- Accentuato dolore genito-pelvico durante il rapporto sessuale e i tentativi di penetrazione.
- Forte ansia e paura per quel dolore prima, durante o dopo i tentativi di penetrazione vaginale.
- Accentuata contrazione o tensione dei muscoli del pavimento pelvico durante i tentativi di penetrazione vaginale.
La diagnosi di DGP-P viene fatta dopo che, per almeno sei mesi, si sia instaurato uno dei sintomi in associazione di un forte disagio e difficoltà.
Rilassamento muscolare e training autogeno
Teniamo presente che queste difficoltà una donna le potrebbe avere anche generalizzate nelle esperienze avute di penetrazione. Un esempio ne sono le visite ginecologiche o la difficoltà ad usare assorbenti interni e diventa quindi fondamentale identificare le cause che provocano i dolori durante i rapporti sessuali di tipo psicologico, fisico o relazionale e ogni paziente è un caso a sé.
Proprio per questo potrebbero essere utili sia farmaci che altri trattamenti, come tecniche di Training Autogeno, sia per gestire l’ansia, sia per un rilassamento muscolare.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Cos’è il Training Autogeno e come funziona”
Una vera e propria terapia sessuale deve servire quando:
- È necessario accrescere la comprensione dei meccanismi biologici e psicologici che intervengono nell’atto sessuale;
- Bisogna intervenire sulla gestione dell’ansia che provoca il controllo della muscolatura vaginale;
- E’ importante accrescere la comprensione del proprio corpo e dell’anatomia e fisiologia degli organi genitali;
- Serve a superare paure e fobie che portano alla contrazione involontaria della muscolatura del pavimento pelvico.
L’esclusione dei fattori fisici diventa fondamentale per affrontare con più probabilità di successo una terapia sessuologica individuale o di coppia.
Fattori psicologici del dolore sessuale
Spesso, le persone che soffrono di tali disturbi hanno una storia di abusi sessuali o emotivi, sintomi depressivi, ansia e disturbi del sonno.
Anche inibizioni legate all’educazione familiare e religiosa riguardanti la sessualità attraverso un’educazione rigida e repressiva, portano alla vergogna a parlare di sesso e a non chiedere informazioni per la paura del giudizio.
Tutto questo conduce all’ansia
che sicuramente non aiuta nel rapporto sessuale che dovrebbe dare abbandono
all’altro in un contesto di serenità, libertà e fiducia.
Spesso è il ginecologo stesso che comunica che il dolore non esiste se non “nella
loro testa”, sviluppando sensi di colpa e aumentando l’ansia e l’inadeguatezza
che fa sentire le donne non normali.
Perciò questo tipo di pensieri fanno aumentare la paura del dolore e l’ipervigilanza con la conseguente perdita della libido e della lubrificazione vaginale.
Per le donne più giovani ci può essere un’immaturità sessuale dovuta a stimoli che ritroviamo oggi nel sociale che promuove un tipo di sessualità sempre appagante, vincente e a portata di mano.
Questo tipo di approccio diventa pericoloso soprattutto per adolescenti e giovani donne che dovrebbero imparare a conoscere i loro desideri e con chi metterli in atto invece di lasciarsi andare a una sessualità fatta di rapporti precoci che non rispettano i loro tempi, e diventando l’anticamera delle future difficoltà.
L’origine psicologica della dispareunia va sempre ricercata nella storia personale ed emotiva della paziente ed è importante intervenire tempestivamente con una visita ginecologica e sessuologica.
Consultando poi uno psicoterapeuta specializzato in sessuologia che lavora sull’autostima, la consapevolezza del corpo e sull’ansia, si possono ottenere ottimi risultati sia nelle terapie singole che di coppia.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Come aumentare l’autostima”
Dolori sessuali e ripercussioni sulla coppia
Sappiamo che così come la sessualità può influenzare la relazione, così la relazione, a sua volta, condiziona la sessualità nel negare e mantenere la difficoltà sessuale.
I partner di donne con dolori sessuali possono presentare a loro volta delle difficoltà dovute ai vissuti emotivi che si instaurano per la paura di provocare il dolore, come una disfunzione erettile o l’eiaculazione precoce o lo scarso o assente desiderio.
In questo tipo di coppie troviamo
una mancanza di comunicazione che le
distanzia sempre più perché sentono diminuire il desiderio e, per evitare la
sessualità, si allontanano anche dall’intimità.
Il mantenimento e la cronicizzazione di questo problema dipende molto anche
dalla risposta che il partner da alla compagna per il problema del dolore.
Infatti potrebbe diventare troppo accudente e premuroso rafforzando l’evitamento della sessualità con il mantenere vivo il ricordo del dolore così da non modificare la memoria negativa e assumendo un ruolo dove il desiderio e la seduzione spariscono.
Per la stessa ragione quando il partner si dimostra aggressivo e ostile la donna si sentirà in colpa e cercherà di avere dei rapporti che risulteranno dolorosi, aggravando la condizione o peggiorandola.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Senso di colpa: cos’è e come sconfiggerlo con la terapia”
Per avere effetti benefici, per la soluzione del problema dei dolori sessuali della donna, bisogna che il partner sia positivo e collaborativo per cercare insieme delle soluzioni per la felicità della coppia.
Come abbiamo visto le cause della dispareunia sono molteplici, il che significa che c’è la necessità di un trattamento integrato con varie figure professionali come ginecologi e fisioterapisti e psicoterapeuti sessuologi che possano dare alla coppia una vita sessuale soddisfacente.
Vaginismo e Dispareunia: sono la stessa cosa?
Sappiamo quanto è importante il dolore genito-pelvico e alla penetrazione che la donna sente prima, durante o dopo i rapporti sessuali perché mette in crisi la stabilità della coppia e produce molte frustrazioni convivendo con aspetti biologici, relazionali e psicologici che, di conseguenza, assumono un ruolo fondamentale nel vaginismo e nella dispareunia.La dispareunia è caratterizzata da dolore vaginale durante il rapporto e la penetrazione e può presentarsi all’ingresso vaginale o più profondamente o in tutti e due i casi e il vaginismo ha come sintomi degli spasmi involontari del muscolo vaginale così da interferire o impedire la penetrazione, ma i due disturbi apparivano spesso in comorbidità e, di conseguenza, difficilmente differenziabili.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Dispareunia, sintomi, cause e terapia”
Il DSM-5 (Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali) dice che vaginismo e dispareunia devono persistere per almeno sei mesi e produrre difficoltà e disagi clinicamente significativi in vari ambiti, come i tentativi di penetrazione vaginale, e con molta paura o ansia per il dolore o per il risultato della penetrazione,con contrazione e tensione dei muscoli del pavimento pelvico e affliggono dal 14 al 34% delle giovani donne e dal 6,5 al 45% in quelle più anziane.
Dolore sessuale: quando il sesso diventa un problema
Sicuramente vaginismo, dispareunia, anorgasmia sono i più importanti e pesanti problemi sessuali che può avere una donna, che le rovinano la sessualità, per cui è importante conoscerli ed affrontarli cercando la giusta causa.
Nel corso dei secoli la sessualità femminile ha avuto cambiamenti molto importanti che ha fatto conoscere alle donne il diritto al piacere e ad un eros libero, aperto, un’energia universale sconvolgente e potente, ma nonostante ciò ci si rende conto che i disturbi sessuali femminili subiscono ancora conflitti tra la sfera personale e sociale.
Perché accade?
Il vaginismo essendo uno spasmo involontario dei muscoli che circondano la vagina,
impedisce di introdurre qualsiasi corpo estraneo perché la paura del dolore comanda i muscoli vaginali che diventano una barriera, una specie di cintura di castità, una fobia che impedisce l’introduzione del pene maschile vissuto come aggressivo e invadente, ma anche una femminilità vissuta come difficoltà di accettazione della propria identità.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Dispareunia, sintomi, cause e terapia“
Spesso molte donne hanno vaginiti ricorrenti che, con i loro sintomi di bruciore e prurito, rendono l’ambiente vaginale inospitale a causa di infezioni batteriche o micotiche, costringendo la coppia all’astinenza sessuale esprimendo simbolicamente la conflittualità dove il partner viene vissuto come elemento da cui difendersi.
Queste esperienze di dolore portano ad avere grandi difficoltà nelle relazioni tra partner perché è un’esperienza che porta a pensieri negativi e ansiosi aumentando le emozioni negative associate al dolore e all’evitamento dell’attività sessuale e tutto questo instaura un circolo vizioso di paura ed evitamento.
Rapporti sessuali dolorosi e menopausa
Durante la menopausa la quantità di estrogeni nel corpo della donna diminuisce provocando un assottigliamento della parete vaginale che diventa meno lubrificata e meno elastica e che crea secchezza intima, dolore durante il rapporto, irritazione e prurito.
Naturalmente tutto questo produce dispareunia, cioè rapporti intimi dolorosi con conseguenze psicologiche come il senso di inadeguatezza e di colpa, con la paura di mettere in crisi la coppia e con l’interruzione dei rapporti intimi che peserebbero sull’equilibrio della coppia.
La prima cosa da fare è non fidarsi dei rimedi fai da te o aspettare troppo perché le situazioni psicofisiche potrebbero peggiorare ma rivolgendosi ad un ginecologo specializzato in menopausa e facendosi sostenere da una psicoterapia di coppia dove tutto potrebbe migliorare e portare la coppia a nuove scoperte sulla loro sessualità.
La menopausa è un momento molto delicato per la donna in cui finisce la fase ovulatoria e di conseguenza la maternità, ed è un processo ormonale spesso improvviso a cui non è preparata e che vive con negatività e con fastidi spesso pesanti come le vampate di calore, la depressione e il corpo che cambia.
Con l’abbassamento degli estrogeni anche il desiderio sessuale verso il suo partner diminuisce per cui c’è la frustrazione e il senso di colpa che non devono essere trascurati ma, specialmente, non devono essere vissuti in solitudine ma condivisi dalla coppia.
La vita intima deve essere ripresa rendendosi conto che ci sarà una sessualità diversa, ma non per questo meno soddisfacente, e scoprendo nuove situazioni che potrebbero aumentare il desiderio erotico che, forse anche prima della menopausa si era affievolito per l’abitudine degli anni passati insieme.
Ecco che è proprio ora il momento in cui il partner deve entrare in sintonia ancora di più con la sua compagna, seguendola e mettendo l’empatia e la tenerezza come sentimenti che diventano ancora più importanti e che fanno capire quanto la coppia ha costruito negli anni per tornare ad avere un buon rapporto e per una serenità e complicità maggiori.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Benessere sessuale e affettivo”
La terapia e la psicoeducazione della coppia
La relazione di coppia deve essere rimessa “a revisione” ponendo degli obiettivi con interventi studiati per il trattamento del disturbo da dolore genito-pelvico e della penetrazione con diminuzione del dolore, togliendo i pensieri catastrofici e focalizzandosi sulle esperienze positive e migliorando la sessualità.
Indubbiamente per ridurre l’ansia la coppia deve capire che tutti e due devono essere partecipi al percorso che stanno per intraprendere, aumentando la conoscenza dell’anatomia femminile e sfatando i miti di una sessualità sbagliata e che verranno a conoscenza di strategie comportamentali per ridurre e affrontare il dolore, incrementando il desiderio,e incoraggiando le fantasie sessuali per aumentare la lubrificazione e il piacere.
Quali passaggi nella terapia?
La coppia verrà incoraggiata ad esprimere le emozioni e l’affetto fisico che deve essere scollegato all’idea che procedendo nell’intimità si arriverà alla penetrazione e al dolore.
E’ la “focalizzazione sensoriale “, di cui scrivevano Masters e Johnson nel loro libro “Human Sexual Inadeguacy”, e il punto importante per riuscire a togliere l’ansia anticipatoria è che, all’inizio, verrà proibita la penetrazione e attraverso carezze prima non genitali e poi genitali la coppia scoprirà di nuovo l’eccitazione, il desiderio e la riduzione del dolore focalizzandosi su sensazioni corporee piacevoli.
Tutto questo, se viene fatto da una buona psicoterapia sessuale con una professionista esperta in queste tecniche, ci saranno sicuramente dei risultati importanti perché la coppia possa essere finalmente soddisfatta, felice e, specialmente serena.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Cos’è la Psicoterapia: Psicoanalisi e altre terapie“
La coppia deve essere informata sulla natura del disturbo e sul ruolo che i problemi di coppia possono essere fattori di innesco e mantenimento del disturbo, così come è importante la riduzione dell’ansia che spesso la coppia ha sia per il problema che hanno sia per la terapia che stanno affrontando.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Cos’è l’Ansia e come combatterla“
Terapia cognitiva per il dolore durante la penetrazione
La terapia cognitiva ha l’obiettivo della riduzione del dolore, della tensione muscolare, di diminuire l’ansia e le cognizioni negative sulla sessualità.
Possiamo proporre una psicoterapia rivolta alla coppia o individuale dopo aver esplorato le basi biologiche e psicologiche dei dolori sessuali.
Il dolore durante la penetrazione porta la donna o la coppia a evitare le esperienze sessuali con la conseguente compromissione della relazione esistente o di quelle future.
Essendo la dispareunia un disturbo multifattoriale, la donna si sarà fatta carico di varie visite con diversi specialisti e arriverà alla psicoterapia delusa e piena d’ansia per cui è proprio l’atteggiamento ansiogeno che bisogna, prima di tutto, diminuire.
E’ sicuramente utile affrontare il problema in coppia quando c’è la possibilità di appurare se esistono dei parametri che motivino i due partner a fare una terapia sessuale risolutiva valutando se:
- C’è un buon livello nella coppia di attrazione fisica e innamoramento;
- Quante aspettative condividono tra loro riguardo il percorso terapeutico;
- Se hanno ancora una certa intimità;
- Altri problemi psicologici o sessuali di entrambi;
- Il tipo di cultura ricevuto.
Avere un problema da risolvere e affrontare insieme aiuta la coppia per ritrovare le emozioni e l’affettività e a ridurre l’ansia anticipatoria, e aumenta l’autostima e il desiderio sessuale.
Anche il dolore durante la penetrazione in menopausa, può derivare da un’atrofia vaginale che può essere curata con estrogeni ma una psicoterapia breve sessuologica potrebbe essere molto utile per:
- Insegnare e incoraggiare la coppia a trovare nuove esperienze anche di sesso non penetrativo;
- Allontanare i pensieri angoscianti della donna e spiegare la situazione al compagno per ripristinare una sessualità piacevole anche se diversa.
Per di più c’è da sottolineare come i dolori sessuali non debbano mai essere trascurati e che la consultazione è importante per capire che sono un segnale inteso come comunicazione e che bisogna cercare un percorso di psicoterapia sessuale idoneo ad ogni singolo caso.
Bibliografia
- H. S: Kaplan, Manuale illustrato di Terapia Sessuale, 2013, Feltrinelli
- E. Vincenti, Il dolore intimo, 2021, Piccin
- G. Nardone, Quando il sesso diventa un problema, 2015, TEA
- A. Pellai, L’educazione sessuale dei nostri figli nell’era di Internet, 2021, De Agostini
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