Pensando al tumore al seno, seduzione, maternità e rapporto di coppia sono termini che potrebbero apparire non in sintonia tra loro.
Seduzione e maternità sono portatori di fantasie di vita e di piacere e possono anche inserirsi con le parole difficili e pesanti di “tumore al seno“.
Provengo da esperienze sia di cancro al seno sia di maternità e di rapporto di coppia, sia come essere umano sia come terapeuta.
Possiamo affermare che se non ci fosse la seduzione non ci sarebbe la riproduzione della specie e questo è stato verificato con numerose ricerche sociologiche ed etologiche.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Seduzione, un piacere, un gioco o una necessità?”
Ancora adesso la seduzione sfugge alle leggi scientifiche ed è meglio rappresentata dalla poesia o dall’arte.
Vediamo ora insieme i problemi psicologici che possono insorgere in relazione con il tumore al seno:
Introduciamo l’articolo con questo brevissimo video, ti consiglio vivamente di guardarlo:
Tumore al seno: come affrontarlo
Affrontare un tumore al seno è difficile e per una donna lo è in maniera particolare quando colpisce organi legati alla sfera sessuale, erotica e riproduttiva: improvvisamente dobbiamo gestire la paura della neoplasia.
L’immagine corporea che è modificata colpisce l’autostima e la relazione di coppia ne può soffrire su tutti i piani compreso quello sessuale.
Oggi può essere tutto più semplice essendoci la ricostruzione del seno, ma, psicologicamente, l’intervento ci obbliga a dover imparare ad accettare questo cambiamento con l’aiuto della psiconcologia.
Psiconcologia
Gli psiconcologi servono?
Gli psiconcologi e la consulenza sessuologica dovrebbero entrare a far parte del trattamento nel cancro al seno.
Il 36% delle donne che hanno subito questo intervento ha dei cambiamenti negativi con difficoltà di coppia che, spesso, c’erano già prima nella vita di relazione.
Il corpo e la mente contribuiscono a una buona sessualità che dipende dall’accettazione della propria immagine corporea e dalla capacità del partner a non considerare un impedimento quello che la donna dovrà subire.
Bisognerebbe cominciare la terapia di coppia prima dell’intervento per cancro al seno per verbalizzare ed elaborare le fantasie negative e le paure che entrambi hanno.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Cos’è la Psicoterapia: Psicoanalisi e altre terapie”
La coppia deve affrontare i problemi che c’erano già prima della malattia e che, per ragioni consce o inconsce, non sono riusciti a modificarli.
Florence Didier, psicoterapeuta e consulente in sessuologia presso lo IEO a Milano dice: “ricostruire pian piano un nuovo equilibrio nella relazione; è questo l’obiettivo del supporto psicologico di qualsiasi tipo e orientamento”.
Molte donne vivono con un senso di colpa il fatto di non essere disponibili per il proprio compagno o di notare in lui un calo d’interesse per la sfera amorosa.
Spesso la malata si sente un peso, prova vergogna per il proprio corpo e per la propria immagine, teme lo sguardo del partner.
Psiconcologi quale compito?
Gli psiconcologi hanno il compito di legittimare le difficoltà psicologiche, i sentimenti negativi cui la paziente va incontro. Devono fare in modo che ci si rappacifichi con il proprio corpo e con la vita dopo aver superato la rabbia, la delusione e lo sconforto.
Il processo da compiere è la graduale accettazione di sé, la graduale accettazione del cambiamento e l’elaborazione del lutto per poter poi recuperare una bella intesa col proprio compagno.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Elaborazione del lutto”
Tumore al seno: sessualità e coppia
La malattia oncologica, il tumore al seno, può mettere in crisi la coppia per la paura, il senso di inadeguatezza, la perdita di stima e tutto ciò può portare a una sessualità che va in crisi.
Niente può essere più come prima e mai come in questo momento deve predominare l’aspetto relazionale e affettivo che può essere recuperato con l’aiuto della psicologia oncologica.
La sessualità deve essere vissuta come aspetto ludico di piacere e non come un dovere o una prestazione da parte di entrambi.
Le cure successive, come la chemio, possono portare a stanchezza e stress per cui il partner deve avere un approccio fatto di tenerezze e rassicurazioni.
Fondamentale il dialogo con il partner
La cosa più importante è il dialogo con il partner dove anche l’uomo può, nella psicoterapia, esternare le sue difficoltà e paure dovute alla malattia oncologica.
Il percorso è spesso difficoltoso perché, come sempre nella psicoterapia, la cosa più frustrante è che il risultato non è immediato.
Il desiderio è attenzione all’altro e ciascuno vive la malattia oncologica in modo diverso, da coppia a coppia, è importante rimettere in discussione il rapporto per poterne costruire uno di nuovo.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Desiderio e attrazione sessuale”
Anche la sessualità può essere vissuta molto sul corpo da toccare, accarezzare e non soltanto come penetrazione.
Il corpo e la mente ci danno un’immagine corporea che viene costruita durante tutta la vita, specialmente, nei momenti critici dell’esistenza come nel momento della scoperta di un tumore al seno.
Pensiamo all’infanzia, all’adolescenza e alla maturità e possiamo capire che molte cose sono cambiate, durante queste fasi e su come viviamo il nostro corpo.
Immagine corporea
L’immagine corporea è un elemento fondamentale per l’identità sessuale.
Il seno ha una realtà fondamentale per quello che riguarda il corpo femminile e il significato erotico che ha e che può essere distrutto dal cancro al seno.
Il seno è importante per il senso di femminilità e di autostima e, quindi, nel momento in cui siamo colpite proprio lì, corpo e mente sono feriti dal fibroadenoma al seno.
Emotivamente è come uno tsunami che sconvolge tutto: certezze, sicurezze che ci eravamo faticosamente costruite durante tutte le fasi della vita.
E’ un tradimento: il nostro corpo ci ha tradite facendoci ammalare di un carcinoma al seno.
La nostra vita e quella delle persone a noi vicine viene rivoluzionata.
Cancro al seno: maternità e sessualità
Il cancro al seno diventa ancora più problematico quando bisogna affrontare maternità, sessualità e seduzione.
La seduzione ha l’obiettivo di suscitare desiderio per una persona e in cambio offre la promessa di soddisfare un bisogno affettivo o materiale.
Affonda le sue radici nel nostro inconscio e le teorie psicoanalitiche dicono che la seduzione fa parte di noi.
I bambini si nutrono di seduzione e la prima forma è quella materna, dove ogni madre seduce il proprio figlio prendendosi cura di lui.
E’ un imprinting che condizionerà le relazioni future e la sua capacità di essere seducente da adulto, al di là della sua bellezza fisica.
Tutto questo ci porta a pensare alla maternità e alle difficoltà di coppie che devono affrontare questo problema causato da un tumore al seno.
Diventa tutto più difficile perché la maternità è un passaggio importante nell’identità femminile e nella coesione della coppia.
Riuscire a mantenere un buon equilibrio di coppia in momenti così è fondamentale perché la donna si sentirà ancora più frustrata e all’inizio c’è la paura e la preoccupazione per la malattia, poi tutte le terapie che debilitano sia fisicamente che psichicamente.
Rapporto con il proprio corpo
C’è il rapporto con il proprio corpo che viene tagliato e aggredito e messo in crisi e sembra non appartenere più a noi perché ci tradisce e diventa un ostacolo e portatore di dolore.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Quando non accettiamo il nostro corpo: il valore della bellezza”
Ci può essere la perdita di interesse per la sessualità e per l’intimità, gli sbalzi d’umore, la paura di non essere più desiderabili o attraenti, la difficoltà ad accettare le modifiche del proprio aspetto esteriore.
Siamo tese all’obiettivo di superare la malattia oncologica.
Se la donna è abbastanza giovane e non ha figli, la probabilità di non poterne più avere la porterà a uno sconforto maggiore.
Il rapporto di coppia diventa più importante e fondamentale e il rimettersi in gioco come coppia è propedeutico ad una qualità di vita migliore.
Il tumore al seno può portare a rimescolare le carte della coppia e bisogna essere motivati al cambiamento e alle mediazioni.
Diventa di massima importanza il potersi parlare per esprimere sia il malessere sia i desideri che vorremmo attuare cercando di tenere sempre in considerazione l’altro.
Sicuramente la malattia oncologica lo mette in difficoltà e non sa se quello che fa può essere giusto o sbagliato per la donna.
Il desiderio di maternità per noi donne è istintivo e profondo, ma per l’uomo non è così e non sempre può capire la rabbia e la frustrazione di una maternità negata dalla malattia.
Non c’è una ricetta per far funzionare la coppia.
C’è la ricerca continua e costante di fare e disfare una tela come Penelope così che la trama risulti più omogenea anche nei punti dove potrebbe rompersi.
Ricordiamoci che prima di tutto ci siamo formati come coppia e che se non riusciamo a diventare genitori possiamo continuare ad avere spinta e motivazione nella vita attraverso l’amore per e con l’altro.
Seduzione e cancro al seno
La parola “seduzione” sembra lontanissima dalla parola “cancro al seno”, ma è una realtà che bisogna affrontare quando c’è una malattia oncologica.
Se non ci fosse la seduzione non ci sarebbe la riproduzione della specie e questo è stato verificato con numerose ricerche sociologiche ed etologiche.
Ma ancora adesso la seduzione sfugge alle leggi scientifiche ed è meglio rappresentata dalla poesia o dall’arte.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Benessere sessuale e affettivo”
Il processo seduttivo lo ritroviamo anche, e mai come ora, nelle situazioni sociali della moda o della pubblicità,
fa parte del mondo dell’apparire in contrapposizione all’essere, ed è il trionfo del narcisismo.
Anche la derivazione latina è ambigua: “Seduco” vuol dire tirare in disparte, salvare ma anche dividere, allontanare e separare.
Siamo dei seducenti o dei seduttori? Possiamo rispondere che sono le due facce di una stessa medaglia.
I seducenti sono persone che riescono a essere empatiche e con una capacità di ascolto dell’altro che affascina.
Questo diventa un’arma vincente nel mondo d’oggi che è pieno di voci che cercano di sovrastarsi e dove l’altro non viene considerato.
I seduttori devono provare le loro capacità di conquista con tutti i mezzi e questo diventa la priorità mettendo in luce le difficoltà che hanno: il bisogno di continue conquiste per rafforzare la loro personalità, la fiducia in se stessi e per dare un’immagine vincente di sé.
Seduzione e Bellezza
Seduzione e bellezza sono, una garanzia di successo che è, una vera e propria tirannia della nostra epoca, ma non sempre si coniugano in maniera armoniosa, sembrano non accordarsi con parole come cancro che, a sua volta, fatica a inserirsi nella parola sessualità.
Essere belli è un privilegio donato dalla natura ma è diventata una priorità sia per donne che per uomini avvicinandoli all’ossessione e alla maniacalità.
Viene perso il sottile gioco seduttivo che è una garanzia per un erotismo felice dove è importante un sano egoismo ma anche l’attenzione verso il partner.
Dobbiamo coinvolgerlo in questa esperienza ludica che è il godere totalmente e liberamente del proprio corpo e di quello dell’altro.
E’ proprio il corpo che è messo in discussione nel cancro e la sessualità può diventare problematica.
La seduzione avviene in modo diverso per uomini e per donne.
I quadrupedi attirano il partner facendo leva specialmente sull’olfatto mentre l’uomo, da quando ha assunto la posizione eretta, ha cominciato a privilegiare la vista che ha favorito l’apprezzamento della bellezza.
Scriveva Oscar Wilde che gli uomini seducono con gli occhi e le donne con le orecchie: intendendo che i primi amano guardare e le seconde vogliono sentire “belle parole”.
La cultura del mondo occidentale spesso vede nella malattia o nel dolore solo gli aspetti punitivi ed esteriori,
non considera l’aspetto dell’elaborazione e del cambiamento di un avvenimento reale e naturale che bisogna affrontare.
La coppia ha attraversato in questi anni tutte le situazioni più difficili ma resta sempre, però, la situazione alla quale aspirano la maggior parte delle persone.
Gli affetti, la capacità di provare emozioni, ci accompagnano nella vita e influenzano anche il suo percorso verso sviluppi più o meno felici.
Dobbiamo riflettere sull’esperienza amorosa perché è meditare sul senso stesso della vita e guardare con invidia e timore a quella tensione che si crea tra un essere umano e l’altro.
Desiderio e cancro al seno
Il desiderio, che si crea nella relazione sessuale nella coppia, porta verso una completezza che spinge a provare sentimenti ed emozioni che fanno vivere meglio e con una vita più felice.
Questo desiderio deve esserci nella sessualità anche con una malattia come il cancro perché la relazione amorosa rappresenta, nell’esistenza di ogni essere umano, un evento fondamentale di cui difficilmente si può immaginare di poterne fare a meno.
Abbiamo paura della perdita delle nostre certezze con l’incontro del buco nero che è l’abbandono e la separazione e affrontare un tumore è sempre difficile, sia per gli uomini sia per le donne, quando la malattia colpisce organi legati alla sessualità.
Ancor più, quando c’è di mezzo l’immagine corporea che è modificata, e che colpisce l’autostima e la relazione di coppia ne può soffrire su tutti i piani compreso quello sessuale.
Circa il 36% delle donne, che subiscono un intervento al seno per un tumore, ha dei cambiamenti negativi con difficoltà di coppia.
Una buona sessualità, anche con una malattia come il cancro, dipende dalla buona accettazione della propria immagine corporea.
Anche dalla capacità del partner di “integrarsi” al momento e a non considerare un impedimento tutto quello che la donna dovrà subire.
Lo stesso capita a un uomo quando è colpito da un cancro alla prostata dove c’è la messa in discussione della sua identità di maschio.
Bisognerebbe cominciare a fare terapia di coppia, con delle consulenze, subito, nel momento stesso che scopriamo i sintomi tumore al seno.
Florence Didier, psicoterapeuta e consulente in sessuologia presso lo IEO a Milano dice:
“ricostruire pian piano un nuovo equilibrio nella relazione, questo è l’obiettivo del supporto psicologico di qualsiasi tipo e orientamento.”
Molte donne (penso anche uomini) vivono con un senso di colpa il fatto di non essere disponibili per il proprio partner o di notare un calo d’interesse per la sfera affettiva.
Spesso la malata/o si sente un peso, prova vergogna per la propria immagine (aggiungo che è lo stesso sia che ci sia nella realtà o no un corpo realmente deturpato), teme lo sguardo (e il giudizio) del partner.
Psiconcologia perché è importante
La psiconcologia ha il compito di legittimare le difficoltà psicologiche, i sentimenti negativi cui il paziente va incontro e fare in modo che si riappacifichi con il proprio corpo (sia interno sia esterno) e con la vita dopo aver superato la rabbia, la delusione e lo sconforto.
Il processo da compiere è la graduale accettazione di sé, del cambiamento e l’elaborazione del lutto per poter poi recuperare una bella intesa con il partner.
Un carcinoma mammario, può mettere in difficoltà la coppia per la paura, il senso d’inadeguatezza, la perdita di stima e i sensi di colpa.
Un carcinoma al seno può portare a una sessualità che va in crisi perché non può essere più come prima e mai come in questo momento deve predominare l’aspetto relazionale e affettivo.
La sessualità deve essere vissuta come aspetto ludico di piacere e non come un dovere o una prestazione da parte di entrambi.
La cosa più importante è il dialogo dove, nell’incontro psicoterapico entrambi i membri della coppia possono esternare le loro difficoltà e paure.
Il percorso è spesso difficoltoso e frustrante perché, nella psicoterapia, il risultato non è immediato come la pilloletta che ci prescrive il medico.
E’ anche importantissima l’instaurazione di un buon rapporto tra il medico curante e altre figure sanitarie che si occupano del malato e lo/la psicoterapeuta.
Spesso vedo forme di potere portate avanti senza pensare al benessere del malato.
Ciascuno vive la malattia in modo diverso, da coppia a coppia, da persona a persona, ed è importante rimettere in discussione il rapporto per poterne costruire uno di nuovo.
Ecco, allora, dove il rapporto di coppia diventa fondamentale e, il rimettersi in gioco come coppia, è propedeutico a una qualità della vita migliore.
La malattia può portare a rimescolare le carte della coppia e bisogna essere motivati ai cambiamenti e alle mediazioni.
Diventa di massima importanza il potersi parlare per esprimere sia il malessere che i desideri (il desiderio è attenzione all’altro, ricordiamocelo) che vorremmo attuare.
Cercando di tenere sempre in considerazione l’altro che la malattia ha messo in difficoltà e che non sa se quello che vuole o fa è giusto o sbagliato per il/la partner malata.
L’affettività, l’intimità e la sessualità sono la base per stare bene in coppia
Mai come in un momento così critico nella vita di due persone è valida la frase che il filosofo Umberto Galimberti scrive nel suo libro “Parole Nomadi”:
“la sessualità non è carne, è linguaggio; ciò a cui tende non è la scarica di una tensione ma l’incontro con l’altro perché solo desiderando l’altro o sentendomi oggetto di desiderio altrui io mi scopro come essere sessuato”.
Lotta ai tumori al seno
Eccole le magnifiche donne tutte vestite con la loro speciale maglia rosa per un evento di sport, salute e solidarietà aperto a tutti e in varie città come Roma, Bari, Bologna, Matera, Napoli e Brescia, che si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e sono le protagoniste di Race For The Cure evento simbolo della Komen Italia, organizzazione basata sul volontariato in prima linea per la lotta ai tumori al seno che nasce nel 2000 a Roma sotto la guida del Prof. Riccardo Masetti ed è la più grande manifestazione per la lotta dei tumori al seno in Italia e nel mondo.
Tutto questo per far capire quanto è importante la sensibilizzazione dell’opinione pubblica per la prevenzione e l’incoraggiamento alle 56.000 donne che ogni hanno devono lottare e confrontarsi con la malattia.
Sappiamo che le donne colpite da tumore al seno che prendono parte a programmi che promuovono l’attività fisica, vedono migliorare le loro performance sia fisiche che la loro salute mentale e, specialmente, migliorare così la qualità di vita.
Bibliografia
- Fornari F., Affetti e cancro Cortina, Milano 1985
- Biondi M., Conti C., Pancheri P., Sega F. M., Sega E., Caratteristiche di personalità, meccanismi di difesa ed eventi esistenziali stressanti: confronto fra pazienti con carcinoma mammario e mastopatia fibrocistica. Rivista di Psichiatria, 16, 1981
- Chiozza L. A., Psicoanalisi e cancro. Per una concezione psicoanalitica del cancro. Borla, Roma 1981
- Speciani O., Di cancro si vive. Mason Italia, Milano 1982
- Simonton C., Simonton S. M., Creighton J., Star bene nuovamente. Est-Ovest, Milano 1982
- Freud S., Al di la del principio del piacere. Opere Vol. 9, 1920
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